Raccontami un'immagine
A volte mi sembra che la narrazione abbia una volontà, la volontà di essere ripetuta, di trovare un orecchio, un compagno. Le narrazioni attraversano la solitudine della vita, offrendo ospitalità a chi le ascolta o cercandola.
Il contrario di una narrazione non è il silenzio o la meditazione ma l’oblio.
R. V. Herrera, “Jhon Berger, un cruce de caminos” Prefazione a Jhon Berger
Ho sempre pensato alla virtualità come a un luogo impalpabile all’interno del quale è possibile intrecciare scambi, collegare luoghi e persone lontane, uno spazio grande dalle mille sfaccettature dove è possibile navigare ma anche perdersi. La natura eterea dello spazio virtuale mi sembrava in antitesi con il mio lavoro di arteterapeuta nel quale ho scelto di dirigermi nella direzione opposta, quella della materia, della corporeità e dei segni che restano, delle tracce lasciate su carta.
Durante il 2019 a causa dell’isolamento e le disposizioni di chiusura, ho iniziato a svolgere la mia pratica on line, creando percorsi che mi consentissero di non perdere il contatto con le persone di cui mi occupavo. Ho studiato nuove tecniche con le quali ho iniziato a lavorare con i materiali anche a distanza.
Ho imparato che è possibile integrare virtuale e materia, vicinanza e distanza in modi nuovi e sorprendenti. Vorrei quindi offrirti questo spazio pensandolo come luogo possibile, nel quale si possono creare scambi e connessioni in spazi fisici a volte lontani.
Se vuoi inviarmi una fotografia, un’immagine, un brano musicale, un testo che ti rappresenta, lo guarderò e ascolterò con interesse.
Questo spazio non è sostitutivo di un incontro ma puoi utilizzarlo per raccontarmi qualcosa di te, successivamente guarderemo insieme il materiale inviato, sia in presenza che a distanza.
A presto!
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